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Scopi della Associazione sono:

 

 
Documento Identitario

 

ASSOCIAZIONE MEDICI CATTOLICI ITALIANI

La Presidenza Nazionale 00193 Roma - Via della Conciliazione, 10

Tei. 06.687.31.09-06.687.32.05 - Fax 06.686.91.82

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Sito Internet: http://www.amci.org

 

Documento di identità associativa

 

II Consiglio di Presidenza dell'AMCI, riunito a Roma il 12 giugno 2011, ha ritenuto di dover tornare a fare il punto su temi particolarmente qualificanti della bioetica e della biomedicina che ricorrono nel dibattito culturale e politico del nostro paese.

 

Si è voluto, così, esprimere con chiarezza la posizione della Associazione maturata sul piano culturale e scientifico, prima ancora che religioso, negli oltre 60 anni della sua storia, con la consapevolezza di essere in piena e irrinunciabile adesione con il Magistero della Chiesa Cattolica nelle diverse modalità di pronunciamento.

 

In particolare, è parso necessario confermare quanto già espresso in numerosi documenti ufficiali ed interventi pubblici, continuando il doveroso sforzo di essere un autorevole punto di riferimento per il mondo sanitario cattolico e, al tempo stesso, un testimone credibile per quello non credente. CS OS OS

 

• Caratteristiche irrinunciabili di una associazione ecclesiale - vincolanti per tutti coloro ched essa hanno liberamente aderito - sono la difesa incondizionata dei valori non negoziabili (vita, famiglia, educazione) e la condivisione di uno "stile" associativo che coniughi, rispettandole, scienza e fede.

 

• L'Associazione, in perfetta consonanza con il Magistero, "nel proporre principi e valutazioni morali per la ricerca biomedica sulla vita umana, attinge alla luce sia della ragione sia della fede, contribuendo ad elaborare una visione integrale dell'uomo e della sua vocazione" e considera "la scienza come prezioso servizio al bene integrale della vita e della dignità di ogni essere umano"1.

• "L'essere umano va rispettato e trattato come persona fin dal suo concepimento" e "gli si devono riconoscere tutti i diritti della persona, tra i quali anzitutto il diritto inviolabile di ogni essere umano innocente alla vita"2.

 

• È da respingere come inaccettabile qualsiasi proposta di destinare ad usi terapeutici e trattare gli embrioni umani come semplice materiale biologico, manipolandoli con tecniche che comportano la loro distruzione. A tale proposito è doveroso ricordare che analoga posizione è enunciata dall'attuale Codice Deontologico (art. 44 e art. 45), e chiaramente ribadita anche dal Cardinale Dionigi Tettamanzi: "Sotto il profilo etico, non ci sono dubbi sulla gravissima illiceità sia della sperimentazione sugli embrioni precoci, sia della FIVET a questa destinata"3.

 

1 (Dìgnitas personae, n.3)

2(Dignitas personae, n.4)

3(Nuova Bioetica Cristiana, cap 11)

(Evangeiium vitae, n.60)

 


 

• Anche il beato Giovanni Paolo II ammoniva : "è tale la posta in gioco che, sotto il profilo dell'obbligo morale, basterebbe la sola probabilità di trovarsi di fronte ad una persona per giustificare la più netta proibizione di ogni intervento volto a sopprimere l'embrione umano"4. Perciò l'utilizzo delle cellule staminali embrionali per la ricerca o per eventuali terapie, in cui si renda necessaria la distruzione di un embrione umano, è dall'AMCI assolutamente rifiutato e considerato eticamente inaccettabile. "È gravemente immorale sacrificare una vita umana per una finalità terapeutica"5.

• Altresì inaccettabile è la cosiddetta "diagnosi pre-impianto", essendo - di fatto - finalizzata ad una selezione eugenetica degli embrioni, con la distruzione di esseri umani considerati indegni di vivere perché "difettosi".

• Ribadiamo la nostra disapprovazione per tutti i mezzi di intercezione/contragestazione che, operando "dopo la fecondazione, quando l'embrione è già costituito, prima o dopo l'impianto in utero"6, sono - di fatto - agenti abortivi.

• I medici dell'AMCI dichiarano di impegnarsi con forza nel promuovere una nuova cultura della vita e, sempre attenti ad esigere da se stessi il massimo della professionalità e dell'aggiornamento scientifico, sono contrari a pratiche di accanimento diagnostico e terapeutico e rifiutano qualsivoglia forma di deriva eutanasica. In modo particolare, ritengono inaccettabile la sospensione di idratazione ed alimentazione, in linea con il Codice di Deontologia Medica: " II medico, anche su richiesta del malato, non deve effettuare né favorire trattamenti finalizzati a provocarne la morte." (art 17).

• I medici cattolici sono convinti che nella relazione di cura (che non toglie nulla di cui il paziente abbisogni) si realizzi il corretto sguardo da rivolgere ad ogni sofferente, accogliendo così l'invito "come persone di scienza, responsabili della dignità della professione medica, a custodire gelosamente il principio secondo cui vero compito della medicina è di «guarire se possibile, aver cura sempre»"7. Con il presente documento il Consiglio di Presidenza ritiene di aver compiuto il proprio dovere di mettere a disposizione delle Sezioni locali un punto di riferimento sicuro per le iniziative associative e anche indefettibile per consentire la permanenza coerente all'interno dell'AMCI. Per conseguenza, chi non si riconoscesse nelle affermazioni sopra riportate - che riteniamo fondate su principi irrinunciabili - sceglierebbe, di fatto, di interrompere la propria partecipazione alla vita associativa.

 

Roma, 13 giugno 2011

Sant'Antonio da Padova

Prof. Vincenzo Saraceni, presidente
Prof. Franco Balzaretti, segretario
Prof. Mauro Persiani, vicesegretario
Dott. Chiara Mantovani, vicepresidente per il nord
Prof. Stefano Ojetti, vicepresidente per il centro
Prof. Aldo Bova, vicepresidente per il sud
Prof. Luca Chinni, tesoriere

 

5 (Dignitas personae, n.30)

Q(Dignitas personae, n.23)

7(Beato GPII, discorso al congresso 20-03-2004, n.4).